- Aita Antonio
- Aita Giovanni
- Aita Pasquale
- Aita Rocco
- Aloise Francesco Carmine
- Aronna Biagio
- Beccaccina Giuseppe
- Berardi Leonardo
- Bianchimano Giuseppe
- Bloise Rocco
- Blotta Luigi
- Borrelli Giuseppe
- Bracco Nunziato
- Bruno Leonardo
- Bruno Leonardo
- Bruno Rocco
- Caporale Giuseppe
- Capuano Antonio
- Cardone Francesco
- Carello Luigi
- Celiberto Leonardo
- Cosenza Giuseppe
- D'Agostino Giuseppe
- D'Alessandro Giuseppe
- Di Benedetto Salvatore
- Di Marco Antonio
- Di Mare Nunziato
- Donadio Eugenio Giuseppe
- Feoli Nicola
- Ferraro Carmine
- Filomena Domenico
- Frasca Raffaele
- Greco Tommaso
- Guaragna Francesco
- Laitano Antonio
- Laitano Leonardo
- Laurito Angelo
- Leonessa Rocco
- Mainieri Giuseppe
- Mainieri Luigi
- Mainieri Matteo
- Mainieri Natale
- Marranghello Domenico
- Marrone Biagio
- Marrone Carmine
- Marrone Giuseppe
- Marrone Michele
- Marzano Luigi
- Mastrascusa Giovanni Fedele
- Mastrascusa Leonardo
- Mauro Rocco
- Medaglia Luigi
- Milazzo Antonio
- Paladino Fedele Leonardo
- Pasteletto Leonardo
- Pirretti Pasquale
- Pugliese Antonio
- Rabbio Giuseppe
- Radicioni Giuseppe
- Rizzo Carmine
- Rosito Domenico
- Rosito Giovanni
- Rosito Giuseppe
- Rosito Rocco
- Rosito Rocco
- Rotondaro Luigi
- Schifino Antonio
- Schifino Antonio
- Schifino Francesco
- Scorza Camillo
- Scorza Carmine
- Serranù Alberto
- Serranù Domenico
- Severino Fedele
- Severino Fedele
- Severino Fiorino
- Severino Francesco
- Severino Giuseppe
- Stabile Antonio
- Vacca Luigi
- Vacca Pasquale
- Vigna Pietro
- Vitale Francesco
- Vitola Domenico
- Zaccato Antonio
Morano Calabro nella Grande Guerra 1915-1918
Il 28 luglio 1914 iniziava la GRANDE GUERRA, la guerra estesa e distruttiva fino a quel momento, che avrebbe sconvolto l'Europa per oltre quattro anni, fino al novembre 1918.L'Italia, dopo un accesissimo dibattito interno, scese in campo il 24 maggio 1915.
Complessivamente settanta milioni di uomini furono mobilitati, circa nove milioni di essi morirono, milioni furono fatti prigionieri, resi invalidi o profughi, e portarono sul proprio corpo e nella propria psiche ferite indelebili. I militari italiani morti furono oltre seicentomila, il numero dei feriti o mutilati superò il milione.
Anche Morano ebbe i suoi caduti. Ad essi fu dedicata una lapide, murata su una delle pareti del municipio alla fine del 1932, sulla quale sono incisi ottantacinque nomi.
Ci ha spinti a questa ricerca la volontà di onorare i nostri caduti e di raccontare come, all'interno della nostra piccola comunità, siano stati vissuti gli avvenimenti della GRANDE GUERRA, dando un nome ai protagonisti degli avvenimenti che l'hanno percorsa, in modo da farli diventare man mano volti, immagini, storie.
Un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno sin qui aiutato e a
quanti ancora vorranno sostenerci.
Morano Calabro, 4 novembre 2014
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